Il 26 gennaio il primo Mercuris de sos Apiaresos si svolge a Fordongianus presso il socio Antonello Pischedda. Si discute la variazione al programma delle attività per la prima parte del 2011; la partecipazione al convegno dell’AAPI; gli eventuali acquisti collettivi di materiale apistico; la questione del parassita dell’Eucalyptus (Psylla Lerp) e la notifica alla regione.

Un mese dopo, il 25 febbraio a Norbello, nella sala conferenze di casa Marceddu, sede del Sistema Bibliotecario, organizzato da Apiaresos de Arbarèe e dal comitato apicoltori viene indetta una riunione estesa a tutti gli apicoltori per fare il punto sulla drammatica situazione degli eucalipti sardi minacciati dalla psilla e sulle Organizzazioni dei Produttori (OP). Lo sforzo di Apiaresos  per cercare di dare una soluzione alla crisi innestata dalla diffusione della psylla prosegue anche nei mesi successivi, attivando anche dei contatti internazionali (Spagna), che però non sortiscono esito alcuno.

A marzo riprende anche il lavoro di lobby intrapreso da Apiaresos a difesa del socio Orlando Oliva. Viene pertanto chiesto un parere ufficiale agli uffici comparenti di Regione e Ministero. Il 18 a Norbello, presso l’agriturismo “S’adde lentorada”, si tiene la giornata formativa prevista nel programma dedicata all’acido formico. Il tecnico chiamato ad esporre la metodica è il veterinario e apicoltore Giovanni Guido. L’incontro che vede la partecipazione di un nutrito gruppo di apicoltori provenienti dal Sarrabus oltre ad una sessione teorica prevede anche una prova pratica nell’apiario messo a disposizione di Nino Schirra. 

Il 29 marzo Apiaresos intende fornire agli uffici regionali competenti  indicazioni utili alla revisione del testo della L.R. n. 30 del 17 dicembre 1985. Chiede ai  soci di esprimere i loro  pareri e una volta raccolti, elabora un testo definitivo che spedisce agli uffici medesimi.

Ad aprile, nell’ambito di una iniziativa promossa dall’UNAAPI al fine di fornire all’osservatorio nazionale del miele dati corretti sull’andamento delle produzioni apistiche in Italia, viene distribuito ai soci un apposito questionario. L’importanza dell’iniziativa viene evidenziata da Nino Schirra che giustamente riporta l’eclatante esempio sardo di qualche anno fa, quando il non riconoscimento delle indennità per la mancata produzione venne causato da una impropria assunzioni di dati ufficiali per i quali  gli apicoltori avevano prodotto 45 kg per alveare e non i 15 reali.

Ad aprile Nino Schirra, Luigi Manias e Albino Simbula partecipano ad una riunione tra il clandestino e il carbonaro presso la Cooperativa Mediterranea per discutere il nuovo testo della L.R. 30. Apiaresos muove numerose critiche al testo proposto, che si allontana di gran lunga dalle proposte  a suo tempo avanzate. Tuttavia animata, come sempre, da spirito collaborativo Nino Schirra  invia al funzionario della Regione presente all’incontro, p.a. Alessandro Asiero Bra, non solo una serie di riferimenti normativi utili alla definizione del testo, che però vengono disattesi, ma anche la disponibilità a fornire consulenza giuridica. L’associazione che presiedo, ass. “Apiaresos de Arbarèe” è attualmente l’unica operante in Sardegna ed è affiliata all’UNAAPI – Unione Nazionale delle Associazione Apicoltori Italiani, nel caso Vi fosse necessario per qualsiasi motivo una consulenza relativa alla normativa e ai vari regolamenti presenti nelle altre regioni d’italia, al fine di agevolare il vostro lavoro, è possbile avere la consulenza degli esperti dell’UNAAPI. nel caso questa possibilita vi risulti utile non esitate  a contattarmi il mio tel 34873254741 cordiali saluti Giovannino Schirra)

Il 17 maggio Luigi Manias provvede alla registrazione dello statuto degli Apiaresos de Arbarèe, completando così anche formalmente un lungo percorso di elaborazione e di rinnovamento della norma fondamentale dell’Associazione, che pertanto acquisisce uno strumento operativo adeguato.
 

Il 14 settembre Luigi Manias e Nino Schirra hanno lavorato alla rivisitazione del logo dell’Associazione, che ha cambiato denominazione, oggi Apiaresos del Arbarèe, e statuto. Qual è il significato di questo logo? Gli apieresos, gli apicoltori, sono citati per la prima volta in assoluto nel trecentesco Condaghe di Santa Maria di Bonacatu, una raccolta di atti dei giudici arborensi a favore del convento camaldolese di Bonarcado. Gli apiaresos sono quegli operatori specializzati che confermano l’alto livello di diversificazione produttiva raggiunta dell’azienda agraria del convento. La consapevolezza che l’apicoltura avesse  un ruolo rilevante nell’agricoltura giudicale è attestato anche da un notissimo capitolo della Carta de Logu, dove venivano comminate pene rilevanti, pecuniarie e corporali, per i ladri di alveari. Diventava pertanto ineludibile affiancare a apiaresos il toponimo Arbarèe. Le 13 api regine rappresentano le 13 curatorie che formavano in origine il Giudicato.

Sabato 24 settembre una delegazione degli Apiaresos de Arbarèe, composta dai soci Nino Schirra, Alberto Scarabelli, Francesco Chessa, Angelo Mureddu e Luigi Manias, dopo un ampio lavoro di preparazione iniziato già a luglio, parte alla volta di Murzo in Corsica per la 15^ edizione di U Mele In Festa, la più importante rassegna apistica corsa. E’ stata l’occasione per rinsaldare gli antichi rapporti con gli apicoltori corsi che furono ospiti di quelli sardi nel primo convegno europeo, organizzato dall’APAPO ad Ales nel 2001, e dedicato alle DOP del miele.  Gli apiaresos hanno ripreso i contati con il Presidente dell’AOC Mile de Corsica Pier Torre, che sarà nostro docente il 18 dicembre prossimo a Ghilarza. Un resoconto dettagliato della due giorni corsa è stato fatta da Luigi Manias nel mercuris del 5 ottobre.

Il  5 ottobre ad Ollastra, presso il centro polivalente comunale di via Verdi, ospiti anche a cena del socio e sindaco di Ollastra Giuseppe Flore, si tiene una densa riunione. Fra le novità la volontà di connotare con una maggiore incidenza formativa i Mercuris. Nell’intento di proseguire un approccio che ci ha sempre caratterizzati, ovvero la condivisione delle informazioni e delle conoscenze, gli argomenti all’ordine del giorno saranno preceduti da ora in poi da un intervento di un socio che condividerà (presentazione Power Point) la propria esperienza su particolari temi di tecnica apistica. Il 5 ottobre Alessandro Lampis, coadiuvato da Nino Schirra, nell’ambito del Tema formativo 2011: La gestione dell’azienda apistica, ha fatto un dettagliato resoconto, commentando le foto del viaggio di formazione Maledetti toscani! Viaggio nell’eccellenza e nella creatività dell’apicoltura toscana, dei soci Nino Schirra, Antonello Pischedda, Emanuele Arru, Andrea Cabras, Francesco Chessa, Daniele Cossu. Già ad agosto Alberto Scarabelli e Luigi Manias hanno dichiarato la loro disponibilità a proporre un loro intervento nei due prossimi Mercuris. Nella riunione, presentato dal socio Francesco Chessa, il veterinario dell’ARA dott. Camba ha parlato della sua esperienza, come neo apicoltore, ma soprattutto di una sua interessantissima ricerca, che  conclusa sarà la sua tesi di master in apicoltura all’Università di Pisa. L’oggetto è la definizione della soglia limite per la quale il bacillus larvae (peste americana), presente nella forma vegetativa in molti alveari, assume poi forme virulente. Contestualmente verificare l’efficacia batteriostatica e/o battericida di alcuni preparati commerciali (Vita oxygen) che usano un determinato principio attivo. Nino Schirra, Francesco Chessa, Orlando Oliva e Luigi Manias hanno reso disponibili i loro apiari  per questo importante studio. Nino Schirra ha poi affrontato tre argomenti all’ordine del giorno: il programma formativo 2012 riservato ai soci; la nuova organizzazione dell’Associazione, lo stato dell’arte sulla psylla. Su primo punto ha dichiarato che le giornate formative saranno tre, i mercuris sei (uno al mese gennaio – marzo / ottobre – dicembre) e apiaresos, ovvero l’evento apistico di rilevanza che  il prossimo anno, a maggio, sarà dedicato al 25° anniversario dell’istituzione dell’APAPO. Circa il tematismo che caratterizzerà la stagione formativa 2012 Nino ha ribadito l’orientamento che ha connotato la ripresa delle attività sin dal 2007. Consapevoli che ci troviamo ad attraversare da  circa un decennio una decrescita netta delle produzioni di miele, Apiaresos ravvisa la necessità di individuare soluzioni formative per aumentare le produzioni di miele, ma anche per diversificare l’offerta (polline fresco). La linea anche per il 2012 sarà questa. I soci sono comunque stati sollecitati a dichiarare le loro esigenze o desiderata formativi. Il nuovo statuto suggerirebbe un nuovo assetto all’Associazione che vada oltre la dimensione provinciale. Sono stati presi contatti già ad agosto con alcuni apicoltori galluresi e ogliastrini per verificare se sia possibile una crescita di Apiaresos la dove manca qualsiasi tessuto associativo. Circa la psylla l’Associazione che si è fatta promotrice di alcune iniziative a supporto dell’azione svolta dagli apicoltori sardi, ma senza apprezzabile esiti. La situazione è tragica poiché la psylla è ormai diffusa in tutti gli eucalipti dell’Isola e il prossimo raccolto sarà certamente compromesso. Luigi Manias informa invece i soci sulle importanti novità scaturite da un importante convegno tenutosi a Castel San Pietro Terme in occasione del Premio Piana dove, fra le altre e interessanti relazioni, ha commentato quella dei dirigenti dell’Istituto Zoo profilattico della Lombardia ed Emilia Romagna, che ha raggiunto delle raffinatissime metodiche analitiche, che aprono nuovi scenari di conoscenza del miele.  Luigi Manias ha inoltre fatto una disamina del viaggio in Corsica del 24 settembre, evidenziando che il riavviato rapporto con i colleghi corsi sarà prodigo di effetti. Anche questo report commentato sarà in futuro disponibile sul blog. Alessandro Lampis è il  nuovo referente della Sardegna  per la Rete BeeNet – apicoltura e ambiente in rete, progetto nato per monitorare la salute delle api in Italia direttamente sul campo e per far fronte alle emergenze delle morie delle colonie, episodi che hanno caratterizzato drammaticamente gli anni scorsi. Il progetto è una rete di monitoraggio nazionale estesa e capillare che metta in connessione quasi 4mila alveari su tutto il territorio italiano. Queste centraline biologiche (ognuna composta da 5 apiari di 10 alveari ciascuno, per un totale di 50 alveari)  valutano lo stato di salute delle api e, tramite un sistema informatico di rilevazione, rendono efficace la diffusione e l’elaborazione dei dati. Il socio Giuseppe Flore ha aderito all’iniziativa.

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