Era affollata da un centinaio di persone tra apicoltori e curiosi la sala convegni dell’Exmè di Nuoro di piazza Mameli, venerdì 12 gennaio, nell’incontro organizzata da Libe.r.u. per sentire il prof. Ignazio Floris e lo scrivente. Floris ha fatto un ampio excursus sulle api e sull’apicoltura mettendo in evidenza le potenzialità dell’apicoltura sarda. Chi scrive ha ricordato  che le condizione di criticità dell’apicoltura sarda sono  cicliche e, a conferma di ciò, ha letto alcuni passi di un articolo di Ettore Cannas pubblicato nella rubrica Vita e problemi della Regione dell’Unione Sarda dal titolo “Grave crisi del patrimonio apistico sardo”, che scrive: “Si rivolga agli apicoltori la semplice domanda: come vanno le api? Senza dubbio essi risponderanno: morte e ammalate. Riposta che dovrebbe interessare anche le autorità preposte alla difesa dell’economia isolana. Ma tutto tace come tacciono le migliaia e migliaia di alveari ormai distrutti.” L’articolo è del 17 maggio 1951 e sembra scritto ieri. Secondo Apiaresos e il prof. Floris  dalla crisi si esce solo con la formazione e la diffusone della conoscenza; attività che la nostra Associazione svolge senza soluzione di continuità ormai da oltre 10 anni e che ha permesso a non poche nostre aziende associate di avviare e consolidare una diversificazione produttiva (polline in primis), che ha permesso un’importante integrazione di reddito. E’ seguito un breve ma vivace dibattito.

Luigi Manias

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