UnaapiApiaresos ritiene che fra le diverse finalità di un’associazione di imprenditori apistici ci sia quella di superare, nell’orizzonte comune della condivisione e compartecipazione, i giusti e legittimi obiettivi delle imprese; il cui principale, nell’esercizio delle sue molteplici attività, a scanso di equivoci e di pietose ipocrisie, è fare profitti, pena il fallimento. Gli obiettivi di un’associazione sono differenti da quella di un’impresa, perché dissolvono e temperano nell’orizzonte collettivo le istanze dei singoli soci.

Una tipica attività associativa è la formazione. Quella svolta da Apiaresos  è stata caratterizzata, come abbiamo avuto modo di precisare in varie occasioni e come è verificabile nel nostro blog, da un’attenta scelta dei docenti, privilegiando l’attivazione di virtuose sinergie e rigettando la  facile, quanto deontologicamente dubbia, scorciatoia  del prodotto fatto in casa. Ma in casa Apiaresos anche il fai da te – basti pensare all’attività sul campo descritta recentemente con grande rigore metodologico dal socio Daniele Cossu sull’uso di un erogatore di acido formico – sta assumendo una certa dignità.

Apiaresos è socia dell’UNAAPI e non pochi dei docenti che abbiamo avuto l’onore di avere nostri ospiti afferiscono a questo importante organismo.  Salvo errori si sono alternati dal 2007 ad oggi nella “cattedra” di Apiaresos: Vanni Floris, Aldo Metalori e Andrea Nicolai, Giovanni Guido, Daniele Greco, Andrea Raffinetti e Enrica Balduzzi. Ultimo, ma non meno importante, Savino Petruzzelli, che sarà fra qualche giorno con noi. Questo grazie all’UNAAPI. Sia chiaro, però, che senza il contributo fondamentale delle prestazioni volontarie ma anche l’erogazione di beni e servizi gratuiti da parte di alcuni soci, semplicemente non avremmo avuto i docenti UNAAPI, ne Apiaresos avrebbe una vitalità che ben poche associazioni apistiche a livello nazionale possono contendergli. Solo queste sinergie hanno permesso di attivare delle virtuose economie, senza le quali il simbolico obolo che il socio e non socio versano per una giornata formativa sarebbe probabilmente di ben altra consistenza.

Luigi Manias

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