Il concorso dei mieli
Nel Panel Test a giudicare i mieli del concorso, oltre allo scrivente al tavolo del cardo e corbezzolo, c’erano i soci Daniele Cossu, Alessandro Lampis e Viviana Atzeni (quest’ultima senza parere vincolante in sede di giudizio) al tavolo dei millefiori; e infine Massimo Licini. I soci che sono stati premiati al concorso sono stati: Alberto Scarabelli (asfodelo, sulla e corbezzolo), Orlando Oliva (asfodelo), Floriana Giuliano (millefiori), Luciano Pisu (eucalipto), Federico Frau (millefiori), Fabrizio Zurru (timo) oltre a Bruno Onnis (sulla e agrumi) già socio storico di APAPO. Complimenti a tutti i soci! Siamo orgogliosi di voi!
Il “nuovo” profilo organolettico del miele di eucalipto
Una nota in merito ai monoflora di eucalipto degustati dal Panel. Questi mieli, pur presentando un profilo pollinico rispondente alla specie botanica dichiarata, all’analisi organolettica presentano, ormai fenomeno consolidato da qualche anno, una chiara nota di melata. Ciò non inficia l’attribuzione in etichetta dell’origine botanica; eucalipto, appunto.
Gli esperti sardi in analisi sensoriale
Lo scrivente che è, insieme Alessandro Lampis, Antonella Murgia e Mauro Pusceddu, fra gli iscritti più “anziani” all’Albo degli esperti in analisi sensoriale, si è fatto interprete di una esigenza assai diffusa fra gli esperti della Sardegna. Come è noto, per il mantenimento della qualifica di Iscritto sono ritenute attività valide, purché preventivamente riconosciute dall’Albo: corsi di Formazione condotte da Docenti dell’Albo, giornate di Aggiornamento condotte da Docenti dell’Albo, partecipazione in qualità assaggiatori a Panel Test ovvero Concorsi, attività promozionali e/o divulgative inerenti l’Analisi Sensoriale del Miele organizzate e/o condotte Docenti dell’Albo, attività promozionali e/o divulgative inerenti l’Analisi Sensoriale del Miele organizzate e condotte dagli Iscritti stessi. L’unico momento formativo attualmente esistente per gli iscritti all’Albo in Sardegna è la partecipazione al Panel del Concorso dei mieli di Montevecchio – l’unico iscritto che ha frequentato giornate di aggiornamento nella Penisola e chi vi scrive – sebbene questo sia relativo ai soli mieli sardi. Al di la delle importanti soluzioni adottate dall’albo (kit di autovalutazione) per la formazione continua degli iscritti, rimane alta l’esigenza fra gli iscritti sardi all’Albo di un confronto interattivo, che si ritiene possa essere garantito principalmente da una giornata di aggiornamento. Inoltre la distanza fisica rispetto alla Penisola, con i costi conseguenti di viaggio e soggiorno, impediscono oggettivamente agli iscritti della Sardegna la partecipazione alle giornate di aggiornamento riconosciute dall’Albo. Dal 2013 gli iscritti sono tenuti al pagamento di una quota annuale. Sulla base di queste argomentazioni ho stilato una petizione e ho raccolto le firma degli esperti presenti al convegno di sabato 24, chiedendo la copertura delle spese per l’organizzazione di una giornata di aggiornamento da svolgere in Sardegna.
Apiaresos propone la propria offerta formativa agli apicoltori
Apiaresos ha proposto, per la prima volta, nella mattina di sabato 24, l’offerta della propria attività, in un banco associativo apposito, posizionato all’entrata della palazzina dove si teneva il convegno. Come esordio, nonostante alcuni ritardi organizzativi di cui il segretario si assume la totale responsabilità, non è andato poi così male. Otto nuovi soci iscritti ad Apiaresos, ai quali diamo un caloroso benvenuto Boni Emio (Samatzai), Farci Andrea (Lunamatrona), Frau Federico (Ortueri), Madau Paolo (Solarussa), Manca Alessio (Ghilarza), Marras Massimiliano (Villanovatulo), Pillolla Matteo (Samatzai), Zurru Fabrizio (Gonnosfanadiga); Gigi Pitzalis iscritto al corso di introduzione sensoriale del miele con Lucia Piana, Stefano Camba al corso dell’orto sinergico e qualche libro venduto. Nell’occasione sono stati distribuiti al pubblico tre eleganti ed esaustivi depliant. Il banco Apiaresos sarà riproposto ad ogni mercuris, giornata formativa o evento apistico.
Le proposte di Apiaresos al Convegno
Anche quest’anno in occasione del convegno di Montevecchio lo scrivente ha tentato nel suo breve intervento di richiamare l’attenzione degli apicoltori sulla necessità di avere una visione non parcellizzata dei problemi dell’apicoltura sarda, reiterando l’invito affinché si converga verso un progetto, o piano che dir si voglia, a lungo e medio – termine. Insomma un approccio più maturo, meditato, che evidenzi la capacita di elaborazione prospettica e la volontà propositiva del mondo apistico sardo, al fine di uscire dalla secche delle rivendicazioni spicciole e contingenti. Ho inoltre ricordato che non bisogna riporre eccessive speranze in un tavolo di concertazione. Quale presidente della Commissione Regionale Apistica e componente con altri incarichi della medesima – ovvero chi più di ogni altro apicoltore sardo ha il record delle presenze in quel consesso – ricordo che le decisioni prese e verbalizzate erano, sostanzialmente, carta straccia. Il funzionario ben consapevole del ruolo consultivo della Commissione faceva poi ciò che più gli pareva, infischiandosene bellamente delle istanze proposte. Insomma, vale il gramsciano pessimismo della realtà, ottimismo della volontà.
Far quadrare il cerchio
La tavola rotonda del pomeriggio ha toccato vari temi. Massimo Licini ha proposto una rassegna ben documentata dell’attività formativa apistica proposta da Laore; ha poi introdotto la tematica della normativa che ha visto l’intervento dei veterinari ASL Ariella Massidda e Franco Mulliri. La prima ha ricordato che la L.R. 30 è ancora in vigore, poiché non è ancora stata sostituita da un’altra. Il fatto che non sia finanziata non esenta gli apicoltori dall’esimersi dagli obblighi previsti agli articoli 4-9 che rientrerebbero nell’ambito del fronte di polizia veterinaria. La proposta di cui la dott.ssa Massidda si è fatta portavoce è di estremo interesse: ovvero delle linee guida applicative delle norme. Niente di inedito poiché il documento di Apiaresos già proponeva questa opzione, esattamente al punto 7.
7. La legislazione
Punti di debolezza
a) Presenza di elementi di disarmonia nel quadro normativo comunitario, nazionale, regionale, relativo all’apicoltura e sostanziale inadeguatezza nel far fronte alle urgenze;
b) Discrezionalità interpretativa della normativa da parte dei servizi veterinari
c) Mancanza di coordinamento tra i diversi assessorati regionali.
Fabbisogni d’intervento
a) Avviare un processo di armonizzazione e di adeguamento del quadro normativo ;
b) Realizzare di linee guida ad uso dei servizi sanitari e veterinari (es. sui laboratori di estrazione e lavorazione del miele) sulla scorta di buone pratiche;
c) Istituire un gruppo di studio che supporti l’attività della RAS e che funga da canale di comunicazione preferenziale e continuativo tra gli Assessorati all’Agricoltura, Sanità e Ambiente.
Luigi Manias
Leave a Reply